Nel 2000, insieme a molti familiari di soggetti autistici, abbiamo discusso a lungo sulle motivazioni della nascita di A.N.G.S.A. NOVARA. Ci sono tantissime Associazioni che trattano le problematiche della disabilità e della patologia in generale, perché crearne una ex novo e non aderire ad un’altra già esistente? 

Perché l’obiettivo della nostra Associazione era, e rimane, ambizioso. Migliorare la qualità della vita dei nostri figli. Oggi, con orgoglio possiamo affermare di essere stati protagonisti di innegabili avanzamenti nella qualità della vita dei nostri ragazzi. Hanno pesato l’impegno personale di tanti genitori e operatori, ma anche quello delle Istituzioni, innanzitutto del Comune e della Provincia di Novara, cui va il nostro sentito ringraziamento.

Unendo le forze, abbiamo iniziato, lentamente ma con costanza, a dare risposte sempre più coerenti ai bisogni “speciali” dei nostri figli “speciali”.

Nell’ottobre 2014 nasce A.N.G.S.A. Novara-Vercelli, che unisce le due province, con l’intento di dare più forza al territorio vercellese, fino ad oggi privo di un’offerta qualificata per l’autismo. Questo è stato possibile grazie alla sensibilità dell’amministrazione del Comune di Vercelli, che ci ha donato un alloggio facente parte dei beni confiscati alla mafia.

Siamo convinti che l’Autismo e i Disturbi Pervasivi dello Sviluppo rappresentino una tipologia di disabilità con necessità assistenziali del tutto particolari che comportano, tra l’altro, l’individuazione di luoghi di vita adeguati e l’impiego di specifiche metodiche cognitivo-comportamentali. Per questo serviva e serve un’Associazione come la nostra.

Numerose ricerche hanno dimostrato che esiste una stretta correlazione tra sport e salute mentale e che praticare regolarmente un’attività fisica può portare benefici a livello psicologico in individui a sviluppo tipico. Ad esempio, esercitare uno sport con costanza e regolarità è stato associato ad una riduzione della quota di ansia e depressione e ad un miglioramento della concentrazione e della memoria. 

Numerosi studi hanno dimostrato una vasta gamma di benefici a livello comportamentale negli individui con disturbo dello spettro autistico che praticavano sport con regolarità, con miglioramenti in ognuna delle categorie sintomatologiche indagate.

I progetti sportivi che vorremmo realizzare intendono offrire a tutti i bambini e ragazzi con autismo la possibilità di praticare attività motorie, presportive e sportive, secondo un iter consequenziale, con la guida di personale competente e qualificato, che comprende laureati in Scienze Motorie, educatori CONI, educatori professionali, tutti con esperienza pluriennale nel campo dell'autismo.

Il nostro obiettivo è quello di realizzare, in collaborazione con le società sportive del territorio, progetti in cui tutti i partecipanti (neurotipici e neurodiversi) vengano messi in condizione di migliorare le abilità e le risorse latenti o inespresse; quelle potenzialità nascoste che spesso un individuo non sa di possedere perché non utilizzate. L'azione educativa agevolerà soprattutto l'affinamento delle capacità percettive e dei meccanismi relativi all'informazione (quest'ultima intesa come percezione di se stesso, degli altri e dell'ambiente circostante). Grande importanza dovrà essere data allo sviluppo delle capacità fisiche di tipo senso–percettivo, alle abilità coordinative generali, che sono invece una conquista personale, quindi educabili attraverso l'organizzazione e l'interiorizzazione sequenziale dei movimenti.

Un altro nostro grande obiettivo è sensibilizzare il prossimo alle capacità delle persone con autismo. Attraverso lo sport, si dimostrano le abilità e la dignità dei nostri ragazzi, ma con lo scopo più grande di unire insieme “sullo stesso campo sportivo” persone autistiche e non per ammirare e allo stesso tempo vivere in prima persona la potenza trasformatrice dello sport.

Combattiamo stereotipi e pregiudizi. Educhiamo le persone, giovani e meno giovani, alle competenze e alle qualità dei nostri bambini e ragazzi. Metteremo a disposizione la nostra esperienza educative per gli allenatori, i volontari e gli insegnanti al fine di migliorare la loro conoscenza e mostrare loro come l’esperienza che abbiamo maturato possa trascendere tutti gli aspetti della loro vita.

Lo sport unificato mette in campo atleti neurotipici e neurodiversi in squadre miste per giocare insieme a calcio, pallacanestro, bocce, pallavolo e altri sport di squadra. Giocare insieme è un ottimo modo per conoscersi l’un l’altro. Numerose squadre unificate fanno attività sportiva nelle città di tutto il mondo. 

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